Pezzettino di Leo Lionni

Leo Lionni aveva una grande capacità nel riuscire a comunicare in maniera semplice e diretta contenuti profondi che possono offrirsi a diversi gradi di lettura.

Così anche in Pezzettino, uno degli albi più amati della sua produzione di scrittore per bambini.

Perché a tutti è capitato di interrogarsi su chi si è, su cosa si sappia fare.

E il confronto con l’altro può generare un senso più o meno consapevole di inadeguatezza.

Ci si chiede cosa manca senza prendere in considerazione cosa ci caratterizza.

Così fa anche Pezzettino, talmente piccolo da ritenere che possa essere solo il pezzo disperso di qualche altra creatura che incontra nella sua ricerca. Nella sua domanda “Sono un tuo pezzettino?” si avverte il bisogno di darsi un’identità, un senso che non rintraccia in se stesso. Le risposte che riceve lo spiazzano un po’: queste creature sono complete, altrimenti non potrebbero fare quello per le quali vengono ammirate dal nostro Pezzettino.

Non resta altro che seguire un saggio consiglio e partire per una terra incognita, l’isola “Chi-Sono” per perdersi e, sorprendentemente, ritrovarsi: anche lui è fatto di tanti pezzi più piccoli, che si ricompongono dopo essersi disgregati e rivelano la verità: anche lui è completo, anche lui ha un’identità precisa. Non importa più se piccolino: sapere di essere Pezzettino finalmente gli dà fiducia in se stesso e in quello che scoprirà di saper fare con le sue caratteristiche, ora che non si interroga più su quello che potrebbe fare con le peculiarità che hanno le altre creature. Che assistono alla presa di coscienza di Pezzettino e gioiscono con lui.